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quesito posto 29 Maggio 2017 in Italiano da marioantonioberardi Corsista (63 punti)
  

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Attraverso la scrittura creativa è possibile avvicinarsi alla scrittura come qualcosa di piacevole, superando le tradizionali barriere che impediscono allo studente medio di apprezzarla come una possibilità in più di comunicare; anzi, come una significativa ed originale forma di espressione. A scuola, nella maggior parte dei casi, il discente interpreta l'operazione della scrittura come qualcosa di noioso e di arido, come un vero e proprio compito che l'insegnante impone unicamente per sottoporlo a una prova che dovrà tradursi in un voto e nella quale il "povero" studente vede un serio pericolo per la propria "riuscita" scolastica, ovvero l'auspicata promozione.

Come ci insegna Daniel Pennac, che si è autodefinito un "somaro" salvato proprio dalla scrittura creativa, occorre scrivere innanzitutto per avere la possibilità di raccontarsi, per prendere coscienza di quello che si è e, conseguentemente, per relazionarsi agli altri, al mondo vicino e lontano. Si può partire da un episodio della propria vita, dall'immagine di una ragazza che ci ha particolarmente colpito, da un fatto strano che ha cambiato la nostra giornata .... e immaginare che gli altri siano interessati alla nostra storia, pronti ad applaudirci!
risposta inviata 29 Maggio 2017 da marioantonioberardi Corsista (63 punti)
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Rispetto alle tecniche da utilizzare per cimentarsi nella scrittura creativa, concependo le stesse quasi come un "allenamento" per mettere alla prova le proprie capacità di scrittura, una delle più interessanti e proficue è senz'altro quella del cambiamento del "punto di vista". In sintesi, ogni testo letterario prevede un narratore che può raccontare dall'interno, identificandosi con un personaggio della vicenda, oppure dall'esterno, presentando i fatti in maniera oggettiva o, ancora, può comportarsi da narratore "onnisciente", vale a dire che l'autore dell'opera dimostra di sapere tutto della vicenda e dei personaggi, intervenendo talvolta con le proprie riflessioni e con i propri commenti.  Ebbene, partendo da un testo conosciuto con un narratore "interno", ad esempio il capitolo VII de "I quaderni di Serafino Gubbio operatore", in cui il protagonista racconta l'episodio che porta alla morte della tigre, è sufficiente assumere il punto di vista della tigre anziché quello di Serafino per riscrivere il testo in maniera completamente diversa ed originale.
risposta inviata 31 Maggio 2017 da marioantonioberardi Corsista (63 punti)
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Rispetto all'assunzione del punto di vista della tigre e alla riscrittura di una parte del VII capitolo de I quaderni di Serafino Gubbio operatore, mostro quest'esempio, frutto del lavoro di un gruppo di studenti della classe 3^ X dell'I.I..S.S. "A. Volta" di Palermo. Anziché essere Serafino a riflettere su quello che potrebbe succedere in quel fatidico giorno, è la tigre a farlo, mostrando consapevolezza delle miserie umane e del suo essere sacrificata a causa delle loro accecanti gelosie. Ecco l'inizio del testo reinventato: "Questo giorno non sarebbe stato come gli altri.... lo sento nell'aria. Anche da questa piccola gabbia in cui entro a stento. Queste sbarre sono la mia unica finestra sul mondo, o meglio, quello che gli uomini pensano sia il loro mondo: una grande struttura dove vi sono più macchine che esseri viventi; un luogo che porta scompiglio e crea guai, più che altro (...)"

risposta inviata 3 Giugno 2017 da marioantonioberardi Corsista (63 punti)
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