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Spiega il funzionamento del formato JPG
quesito posto 4 Novembre 2015 in Classe terza da Samuele Capizzi Corsista (103 punti)
  

9 Risposte

+3 voti

La sigla JPEG o JPG è l’acronimo di Joint Photographic Experts Group.

Questo tipo di immagine usa una compressione con perdita di dati. La perdita dei dati consiste nel fatto che alcuni dati che formavano la tua immagine vengono persi durante il processo di compressione. Questo corrisponde a una perdita di qualità nell’immagine, direttamente proporzionale al livello di compressione che sceglierai. Possiamo dire che a bassi livelli di compressione la perdita di qualità è praticamente nulla e non si percepisce a occhio nudo, ma se aumentiamo il livello di compressione dobbiamo controllare che l’immagine sia comunque di buona qualità, perché la perdita di dati in questo caso può essere rilevante.

Qualsiasi sia il numero di profondità dei colori dell’immagine sorgente il formato JPEG supporta colori a 24 bit. Usa questo tipo di formato per immagini a tinte non piatte, cioè per immagini fotografiche o con immagini con sfumature leggere e continue. Il formato Jpeg non è sicuramente adatto per il trattamento di immagini vettoriali o contenenti testo. Allora usa questo formato di esportazione (Jpeg) per riportare sul web immagini ottenute tramite scansione di fotografie, oppure per le immagini che utilizzano texture e comunque per tutte quelle che necessitano di un numero di colori superiore a 256.

Ricorda che questo formato non supporta le trasparenze.

Dato che, come abbiamo già detto, il formato è a perdita di dati non è una buona soluzione salvare un’immagine JPEG da un’altra immagine JPEG. La cosa migliore è ottenere immagini JPEG dall’immagine originale.

Esiste anche un formato chiamato JPEG selettivo. Questo permette di esportare un’immagine con una diversa compressione applicata alle varie parti che la compongono.

risposta inviata 4 Novembre 2015 da Lorenzo.Cerami Corsista (55 punti)
+1 voto
La sigla JPEG o JPG è l’acronimo di Joint Photographic Experts Group.
Questo tipo di immagine usa una compressione con perdita di dati. La perdita dei dati consiste nel fatto che alcuni dati che formavano la tua immagine vengono persi durante il processo di compressione. Questo corrisponde a una perdita di qualità nell’immagine, direttamente proporzionale al livello di compressione che sceglierai. Possiamo dire che a bassi livelli di compressione la perdita di qualità è praticamente nulla e non si percepisce a occhio nudo, ma se aumentiamo il livello di compressione dobbiamo controllare che l’immagine sia comunque di buona qualità, perché la perdita di dati in questo caso può essere rilevante.
 
Qualsiasi sia il numero di profondità dei colori dell’immagine sorgente il formato JPEG supporta colori a 24 bit. Usa questo tipo di formato per immagini a tinte non piatte, cioè per immagini fotografiche o con immagini con sfumature leggere e continue. Il formato Jpeg non è sicuramente adatto per il trattamento di immagini vettoriali o contenenti testo. Allora usa questo formato di esportazione (Jpeg) per riportare sul web immagini ottenute tramite scansione di fotografie, oppure per le immagini che utilizzano texture e comunque per tutte quelle che necessitano di un numero di colori superiore a 256.
 
Ricorda che questo formato non supporta le trasparenze.
 
Dato che, come abbiamo già detto, il formato è a perdita di dati non è una buona soluzione salvare un’immagine JPEG da un’altra immagine JPEG. La cosa migliore è ottenere immagini JPEG dall’immagine originale.
 
Esiste anche un formato chiamato JPEG selettivo. Questo permette di esportare un’immagine con una diversa compressione applicata alle varie parti che la compongono.
 
L’algoritmo di compressione è composto dalle seguenti fasi:
 
Lettura dell’immagine;
-Estrazione di un blocco di 8x8 pixel (64 pixel) dall’immagine originale;
-Calcolo della trasformata discreta coseno (DCT) per ogni elemento del blocco;
-Quantizzazione dei coefficienti della trasformata discreta coseno;
-Compressione dei coefficienti quantizzati.
-Scrittura del File.
risposta inviata 4 Novembre 2015 da mattiarizzo11 (28 punti)
modificato 4 Novembre 2015 da mattiarizzo11
0 voti

Il JPEG è una tipologia di file che permette di comprimere la dimensione della foto scelta senza comprometterne la qualità.

Esso utilizza due metodi di compressione chiamati :

- Lossless=che consente la riduzione della grandezza del file senza perdita di qualità;

- Il Lossy=che, diversamente dal Lossless, ha una perdita di informazioni.

Nel comprimere un file utilizzando una tecnica lossless (senza perdita in italiano), l'algoritmo utilizza tecniche statistiche per eliminare parte delle informazioni che si ripetono (e quindi ridondanti) sostituendole con delle istruzioni che dicono al computer come 'ricomporre' il file al momento della decompressione. Ad esempio La stringa "ffffffffuuuuuuuuuuuuu" potrebbe essere compressa con tecnica lossless nella stringa f 8 u 13.

Gli algoritmi di compressione lossy sacrificano parte dei dettagli contenuti in favore di un maggiore rapporto di compressione. L'immagine ricostruita decomprimendo il file inganna l'occhio, ma contiene notevoli differenze. Solitamente tali differenze non risultano percettibili, in quanto la parte di informazione persa è comunque quella che l'utente non avrebbe notato. Eliminando, perciò, alcuni dettagli di un'immagine non la deterioreremo.

Supponiamo di voler comprimere un'immagine composta da una serie di 1 e 0, e che una sua parte sia composta dalla sequenza "0100111100001000". In questo caso un algoritmo "lossy" sacrificherebbe il primo e l'ultimo 1, ricostruendo la sequenza "0000111100000000. Solitamente, a causa del degrado introdotto nell'immagine alla stima dell'efficienza di un algoritmo "lossy" si associa anche una stima di questo degrado. In particolare ciò si nota con l'algoritmo JPEG che permette di stabilire anche la qualità finale dell'immagine. Ed è proprio JPEG il primo vero standard che ha introdotto una codifica "lossy" delle immagini.

BENINCASA E GRITTO

risposta inviata 4 Novembre 2015 da Edo Benincasa (39 punti)
0 voti

Questo tipo di immagine usa una compressione con perdita di dati. La perdita dei dati consiste nel fatto che alcuni dati che formavano la tua immagine vengono persi durante il processo di compressione. Questo corrisponde a una perdita di qualità nell’immagine, direttamente proporzionale al livello di compressione che sceglierai. Possiamo dire che a bassi livelli di compressione la perdita di qualità è praticamente nulla e non si percepisce a occhio nudo, ma se aumentiamo il livello di compressione dobbiamo controllare che l’immagine sia comunque di buona qualità, perché la perdita di dati in questo caso può essere rilevante.

risposta inviata 4 Novembre 2015 da gianfo99 (31 punti)
0 voti




risposta inviata 26 Gennaio 2016 da Gianni Messina Esperto (728 punti)
modificato 26 Gennaio 2016 da Gianni Messina
–1 voto

tipo di immagine usa una compressione con perdita di dati. La perdita dei dati consiste nel fatto che alcuni dati che formavano la tua immagine vengono persi durante il processo di compressione. Questo corrisponde a una perdita di qualità nell’immagine, direttamente proporzionale al livello di compressione che sceglierai. Possiamo dire che a bassi livelli di compressione la perdita di qualità è praticamente nulla e non si percepisce a occhio nudo, ma se aumentiamo il livello di compressione dobbiamo controllare che l’immagine sia comunque di buona qualità, perché la perdita di dati in questo caso può essere rilevante.

Qualsiasi sia il numero di profondità dei colori dell’immagine sorgente il formato JPEG supporta colori a 24 bit. si usa questo formato di esportazione (Jpeg) per riportare sul web immagini ottenute tramite scansione di fotografie, oppure per le immagini che utilizzano texture e comunque per tutte quelle che necessitano di un numero di colori superiore a 256.

risposta inviata 4 Novembre 2015 da Giuseppe terranova (20 punti)
–2 voti

JPEG (si pronuncia “geipeg”) è un formato standard di compressione dei file grafici raster. JPEG è la sigla di Joint Photographic Experts Group, il nome del comitato che ha scritto le specifiche. Il formato JPEG riguarda solo immagini statiche, ma esiste un altro standard correlato, MPEG, per i filmati (immagini in movimento).

JPEG è stato progettato per memorizzare immagini a colori o a grigi di scene fotografiche naturali in modo compresso e con profondità 8 bit. Funziona bene sulle fotografie, sui quadri naturalistici e simili; non funziona bene sui fumetti, disegni al tratto, logo, lettering.

JPEG usa una compressione di tipo “lossy“, il che significa che, per diminuire la dimensione dell’immagine,  alcuni pixel vengono eliminati, per poi essere ricostruiti (non esattamente uguali) in fase di decompressione e quindi l’immagine risultante non è più quella originale. Esistono anche tecniche di compressione “lossless‘, cioè senza perdita di pixel (un esempio è LZW) ma JPEG non ne fa uso.

JPEG tuttavia è stato progettato in modo tale che i pixel eliminati siano quelli meno percettibili all’occhio umano. L’occhio umano è meno sensibile alle piccole variazioni di colore che alle piccole variazioni di luminanza, e così JPEG se trova due pixel di minima variazione di luminanza li conserva, ma se trova due pixel di minima variazione di colore ne tiene uno solo.

Ne consegue che JPEG è adatto per comprimere immagini che sono destinate ad essere viste da esseri umani e non, per esempio, da computer.

JPEG tuttavia non usa un metodo fisso di compressione. La quantità di pixel eliminati può essere determinata dall’utente: più pixel si eliminano più piccolo diventa il file e peggiore diventala qualità  dell’immagine.

risposta inviata 4 Novembre 2015 da Gabriele.Salemi Corsista (67 punti)
modificato 4 Novembre 2015 da Gabriele.Salemi
–3 voti

Il JPEG è una tipologia di file che permette di comprimere la dimensione della foto scelta senza comprometterne la qualità.

Esso utilizza due metodi di compressione chiamati :

- Lossless=che consente la riduzione della grandezza del file senza perdita di qualità;

- Il Lossy=che, diversamente dal Lossless, ha una perdita di informazioni.

Nel comprimere un file utilizzando una tecnica lossless (senza perdita in italiano), l'algoritmo utilizza tecniche statistiche per eliminare parte delle informazioni che si ripetono (e quindi ridondanti) sostituendole con delle istruzioni che dicono al computer come 'ricomporre' il file al momento della decompressione. Ad esempio La stringa "ffffffffuuuuuuuuuuuuu" potrebbe essere compressa con tecnica lossless nella stringa f 8 u 13.

Gli algoritmi di compressione lossy sacrificano parte dei dettagli contenuti in favore di un maggiore rapporto di compressione. L'immagine ricostruita decomprimendo il file inganna l'occhio, ma contiene notevoli differenze. Solitamente tali differenze non risultano percettibili, in quanto la parte di informazione persa è comunque quella che l'utente non avrebbe notato. Eliminando, perciò, alcuni dettagli di un'immagine non la deterioreremo.

Supponiamo di voler comprimere un'immagine composta da una serie di 1 e 0, e che una sua parte sia composta dalla sequenza "0100111100001000". In questo caso un algoritmo "lossy" sacrificherebbe il primo e l'ultimo 1, ricostruendo la sequenza "0000111100000000. Solitamente, a causa del degrado introdotto nell'immagine alla stima dell'efficienza di un algoritmo "lossy" si associa anche una stima di questo degrado. In particolare ciò si nota con l'algoritmo JPEG che permette di stabilire anche la qualità finale dell'immagine. Ed è proprio JPEG il primo vero standard che ha introdotto una codifica "lossy" delle immagini.

risposta inviata 4 Novembre 2015 da Christian Gritto Corsista (117 punti)
–3 voti

Questo tipo di immagine usa una compressione con perdita di dati. La perdita dei dati consiste nel fatto che alcuni dati che formavano la tua immagine vengono persi durante il processo di compressione. Questo corrisponde a una perdita di qualità nell’immagine, direttamente proporzionale al livello di compressione che sceglierai. Possiamo dire che a bassi livelli di compressione la perdita di qualità è praticamente nulla e non si percepisce a occhio nudo, ma se aumentiamo il livello di compressione dobbiamo controllare che l’immagine sia comunque di buona qualità, perché la perdita di dati in questo caso può essere rilevante.Qualsiasi sia il numero di profondità dei colori dell’immagine sorgente il formato JPEG supporta colori a 24 bit. Usa questo tipo di formato per immagini a tinte non piatte, cioè per immagini fotografiche o con immagini con sfumature leggere e continue. Il formato Jpeg non è sicuramente adatto per il trattamento di immagini vettoriali o contenenti testo. Allora si usa questo formato di esportazione (Jpeg) per riportare sul web immagini ottenute tramite scansione di fotografie, oppure per le immagini che utilizzano texture e comunque per tutte quelle che necessitano di un numero di colori superiore a 256.

risposta inviata 4 Novembre 2015 da Alessandro.Orlando (22 punti)

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