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quesito posto 26 Maggio 2017 in Tecnologie e Tecniche di installazione e manutenzione da G.SpurioRasizzi Corsista (56 punti)
  

3 Risposte

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Risposta migliore
Il codice CER è un codice che indica il tipo di rifiuto,e il tipo di smaltimento che bisogna effettuare con quel tipo di rifiuto, ad esempio se un rifiuto ha la marcatura CER  seguita da un asterisco "*" vuol dire che è un rifiuto pericoloso, di conseguenza bisogna procedere con l'intervento di persone idonee allo smaltimento di questi rifiuti, che devono munirsi di GPS ( scatola nera ) per garantire  il controllo del percorso e il luogo dove vengono smaltiti questi rifiuti.
risposta inviata 27 Maggio 2017 da puccio (39 punti)
Selezionata 30 Maggio 2017 da G.SpurioRasizzi
ok. La risposta è abbastanza chiara.
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Il CER Codice Europeo dei Rifiuti, è un codice identificativo , che viene assegnato ad ogni tipologia di rifiuto in base alla composizione e al processo di provenienza. Il CER è composto da sei cifre.

risposta inviata 26 Maggio 2017 da FazzoneSalvatore (31 punti)
Va bene. La risposta poteva essere più completa aggiungendo, per esempio, la considerazione che un codice CER con asterisco identifica rifiuti pericolosi.
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Nell'ambito della manutenzione si può dire che un manutentore produce rifiuti, cioè sostanze ed oggetti di cui bisogna disfarsi. Per evitare che queste vadano ad inquinare l'ambiente è necessario gestire correttamente il loro smaltimento seguendo quanto prescritto dal D.Lgs. 152/06.

I rifiuti possono essere urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi.

Quelli prodotti dai manutentori sono, in genere, rifiuti speciali e, in alcuni casi, possono rientrare tra quelli pericolosi (la lista è allegata al decreto).

Ogni tipo di rifiuto è contraddistinto da un codice CER e quelli pericolosi hanno in più l'asterisco per contraddistinguerli dagli altri.

In virtù di quanto detto il manutentore deve:

1) suddividere i rifiuti prodotti in base al codice CER;

2) stoccarli temporaneamente indicandone, mediante cartelli segnalatori, il tipo di rifiuti di cui si tratta;

3) conferirli ai centri di raccolta autorizzata.
risposta inviata 30 Maggio 2017 da G.SpurioRasizzi Corsista (56 punti)
modificato 30 Maggio 2017 da G.SpurioRasizzi
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